Il tecnico rosanero convinto che alla squadra manchi pochissimo per fare il salto di qualità, che tradotto in soldoni significa una vittoria, anche sporca che interrompa l’astinenza.
Ogni partita può essere quella buona, ma i tempi si sono ridotti: dopo un inizio di girone di ritorno scoppiettante, il Palermo ha rallentato e anche la classifica ne ha risentito. I rosanero sono passati dal sesto al nono posto. Finisse oggi il campionato, sarebbero fuori dai playoff.
Corini alla vigilia del match col Cittadella si è detto convinto che alla sua squadra manchi poco per diventare una “grande” del campionato, quel poco che talvolta ti permette di vincere anche quando giochi male. Al Palermo, invece, è successo l’esatto opposto di recente: cinque partite senza vittoria (una sconfitta e quattro pareggi di fila) contro squadre di alto livello e almeno due gare che i rosa per come avevano condotto il match avrebbero dovuto vincere.
Col Cittadella, un’altra chance: lo sforzo fatto da Corini in queste settimane è stato quello di far capire ai suoi giocatori che possono giocarsela con tutti. Ora bisogna tradurre tutto ciò in vittorie. Il tecnico rosanero ha annunciato che sarà Di Mariano ad andare sul dischetto in caso di rigore. Brunori saggiamente preferisce prendersi una pausa.
Il capitano farà coppia ancora con Soleri: Di Mariano dovrebbe agire a destra e Aurelio a sinistra, con Gomes (al rientro dopo la squalifica), Verre e Saric a centrocampo. Dietro Bettella al posto di Marconi (assente come Broh), con Mateju e Nedelcearu a completare il reparto.