“Sono segnali che preoccupano. Potrei cercare di spiegare, ma quando perdi così, con un’ultima mezzora in cui la squadra ha fatto fatica, ha perso le distanze ed è stata confusionaria facendo quello che non dovevamo fare puoi solo stare zitto e pensare a lavorare. Ogni cosa che dici potrebbe sembrare una scusa e noi non ne vogliamo cercare”. Lo ha detto l’allenatore del Palermo Eugenio Corini al termine della partita persa allo stadio Barbera per 1-0 contro il Cittadella. Il tecnico è stato contestato dai tifosi rosanero che ne hanno chiesto l’allontanamento. L’ipotesi del licenziamento non è presa in considerazione dal club.
“Quando perdi – ha aggiunto Corini – ci sono poche giustificazioni, inutile anche darne. Oggi è stata una partita brutta che chiude un periodo che sognavamo fosse diverso. Abbiamo fatto un pareggio e una vittoria, poi le abbiamo perse tutte. Bisogna assumersi le responsabilità, io per primo”.
A chi gli ha chiesto se si sente in discussione Corini ha risposto che un allenatore lo è sempre. “Sono il primo a capire che si può fare meglio – ha detto – è stato un mese negativo, prendiamone atto, la squadra è in posizione di classifica adeguata agli obiettivi, non è certo nelle prime due posizioni, ma siamo attaccanti alle prime. Dobbiamo stare zitti, perché quando giochi come l’ultima mezzora devi stare zitto e lavorare per ripartire. Della contestazione nei miei confronti non ne faccio mai una questione personale. Fare l’alleantore porta a queste situazioni perchè sei il primo responsabile. E’ giusto che se si contesta si contesti allenatore. Tanti miei colleghi illustri a Palermo sono stati contestati. Fa parte del gioco, bisogna reagire con lucidità e lavorare su cosa si può fare. Non posso certo biasimare il tifoso se contesta oggi”.