La vittoria di misura sul Bari ha interrotto la striscia negativa del Palermo e riproposto i rosanero in zona playoff: con 24 punti, la squadra di Dionisi è in settima posizione, sebbene in coabitazione con altre quattro squadre, vale a dire Catanzaro, Modena, Carrarese e lo stesso Bari. Ma i 3 punti sofferti conquistati grazie alla seconda rete di Le Douaron non sono bastati a placare la contestazione dei tifosi. La spaccatura è profonda.
I primi fischi si sono uditi quando è partito lo spettacolo di luci al led che da quest’anno allieta i tifosi presenti al Barbera durante le partite in notturna: un modo per dire alla società che senza i risultati promessi ad inizio stagione, tutto il resto è contorno e importa relativamente. Poi, la contestazione palese all’indirizzo di Dionisi, Gardini e De Sanctis, prima e durante la gara. La terza razione di fischi è arrivata a fine partita: dopo aver sostenuto la squadra per 90 minuti, i tifosi della Curva Nord non hanno accettato il solito “saluto” finale dei giocatori, mantenendo la posizione delle ultime settimane.
Nel dopo gara ha stupito non poco la rinuncia di Dionisi a commentare la gara. Al suo posto si è presentato il d.s. De Sanctis che ha spiegato ai giornalisti che la scelta di venire lui davanti ai microfoni, anziché Dionisi, era stata programmata per poter fare un bilancio al termine del girone d’andata e metterci la faccia (la società, in questo caso, perché Dionisi lo ha sempre fatto). Ma la giustificazione ha convinto solo parzialmente, per due motivi: uno, perché Dionisi non parlerà neppure alla vigilia di Cittadella-Palermo, ultima gara del 2024 in programma domenica; due, perché avrebbero potuto parlare entrambi, ovvero sia Dionisi che De Sanctis.