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Palermo, Felici a tutto campo: “Neymar il mio idolo, mi chiamano Felilicic”

L’esterno offensivo classe 2001 ha parlato di sè, della sua esperienza in rosanero, delle sue ambizioni e dei suoi idoli nel corso della trasmissione di Trm “Siamo Aquile”

“A Palermo si vive benissimo, mi piace che i tifosi mi riconoscano e mi chiedano una foto o un autografo. È una città molto simile a Roma e per questo mi piace molto”. Così l’esterno offensivo del Palermo Mattia Felici ai microfoni della trasmissione “Siamo Aquile” andata in onda su Trm. “Sono un calciatore – continua Felici – perché amo il calcio, i soldi arrivano sempre dopo. Credo che i soldi possano cambiare le persone, io al momento non guadagno cifre stratosferiche ma sono sicuro che anche se le guadagnassi non cambierei. Nazionale? La maglia azzurra è l’obiettivo principale di ogni calciatore. Il Lecce? È stata la svolta della mia carriera, l’esordio contro l’Ascoli è stato il giorno più bello della mia vita. Il mio obiettivo futuro è restare qui a Palermo, ma se mi dovesse chiamare Liverani non potrei dire no. Liverani quando sono arrivato qui si è complimentato con me per la scelta che ho fatto, non me lo ha consigliato perché non ne avevo parlato con lui”.

Dal punto di vista personale, Felici racconta di avere “iniziato a giocare a calcio quando avevo cinque anni – dice – se non hai la testa giusta non vai da nessuna parte. Il mio sogno è quello di diventare un professionista, sono però consapevole che non è una cosa facile. Per arrivare in alto bisogna seguire determinate regole sia di alimentazione che concernenti la disciplina. Prima di iniziare con il calcio ero molto appassionato di mini moto e quindi mi è rimasta come passione sebbene non la pratichi più. Ho smesso per colpa di mia madre che aveva paura. Sono stato chiamato dalla Lazio quando ero piccolino, ho accettato nonostante sia un tifoso della Roma”.

A proposito del suo rapporto con i compagni, Felci ammette che “adesso ci conosciamo sempre meglio – dice l’attaccante – e contro il Corigliano ci sono riuscite tutte le giocate, giocare al “Barbera” è diverso perché senti il valore dei nostri tifosi che ti danno una spinta in più. Ho cercato tanto il gol che per sfortuna o per demerito il non ho trovato subito, la cosa che mi preme di più è offrire una prestazione di alto livello. Sarà impossibile o quantomeno difficilissimo approdare alla Roma un giorno. Spero di poter essere un predestinato, posso e devo crederci”.

Idee chiare per Mattia Felici, anche sui giocatori dai quali attingere per movimenti, giocate e ispirazione. “Neymar è il mio idolo – ammette Felici – salta l’uomo in maniera pazzesca, Messi e CR7 sono fantastici ma lui è un altro tipo di giocatore. Riesce sempre a uscir fuori con una giocata pazzesca da situazione complicate. Ilicic? Mi chiamano Felilicic, spero di avere qualche caratteristica insita dello sloveno perché parliamo di un grande calciatore. Pastore? Forse lui è un po’ più lento nelle giocate, credo di assomigliargli un po’. Il mio ruolo preferito è agire da esterno destro d’attacco nel 4-3-3, mi trovo bene anche a sinistra ma se posso scegliere…“.

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