L’intervista al presidente di Sicindustria: “Ho apprezzato l’idea di Mirri. Un’operazione del genere la fai se hai un piano alle spalle o se c’è un compratore che ti permette di recuperare l’investimento”
“Se non c’è un compratore pronto, è un vero problema”. Non usa mezzi termini il presidente di Sicindustria, Alessandro Albanese, che intervistato da La Gazzetta dello Sport chiarisce il ruolo dell’associazione che presiede: “Sicindustria in questa vicenda non c’entra nulla. Con 5-6 imprenditori, domenica mattina, si era racimolata la quota di 1,6 milioni; non si sarebbe evitata l’intera penalizzazione ma un paio di punti”.
E’ servito l’intervento di Dario Mirri, che tramite la Damir, azienda di famiglia, ha raggiunto un accordo con l’attuale proprietà rosanero: 2,8 milioni nelle casse societarie, stipendi pagati in extremis e penalizzazione evitata. “Ho apprezzato l’atto d’amore di Mirri – spiega Albanese -. Un’operazione del genere la fai se hai un piano alle spalle o se c’è un compratore che ti permette di recuperare l’investimento. Se, invece, si lancia l’idea di una colletta, ho il terrore che non ci sia né un progetto, né un compratore”.
In conclusione, l’auspicio del presidente di Sicindustria: “Al Palermo servono almeno 40 milioni, non 2. Mi auguro che ci sia la vendita definitiva, solo questa può salvare la società rosanero. Creditori, fornitori e procuratori sono dietro la porta”.