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Palermo-Savoia 0-1, i campani espugnano il “Barbera”. Ma quante polemiche…

La squadra rosanero si fa battere da quella in completo bianco. Discutibile la gestione della partita da parte dell’arbitro che è da rivedere nelle decisioni e nel secondo tempo espelle Ficarrotta

Il Palermo si ferma all’undicesima. La squadra rosanero esce sconfitta dallo scontro diretto contro il Savoia che espugna il “Barbera” grazie al gol di Diakite al trentunesimo del secondo tempo. Partita fortemente condizionata dal nervosismo e dalla gestione non sempre impeccabile del direttore di gara Calzavara di Varese. Rosanero in dieci per una ventina di minuti per effetto dell’espulsione di Ficarrotta nel secondo tempo. Alle spalle dei rosanero non ne approfitta nessuno, Biancavilla e Acireale pareggiano e restano a nove punti di distanza raggiungendo il Troina sconfitto sul campo del Licata. Il Savoia rosicchia tre punti e si porta a meno dieci dalla capolista.

Pergolizzi schiera la stessa formazione che ha battuto il Corigliano Calabro. Santana resta in panchina, al suo posto Ficarrotta a completare il tridente con Felici e Ricciardo. A centrocampo con Martin in cabina di regia ci sono Kraja e Martinelli in posizione da mezzali; in difesa davanti al portiere Pelagotti giocano Doda, Lancini, Crivello e Vaccaro.

Il primo tempo è molto nervoso, il Palermo trova lo spazio centralmente con Felici che serve Ricciardo proprio in avvio di partita, ma per l’assistente Boggiani il bomber è al di là della linea dei difensori e per questo l’arbitro Calzavara annulla. Il direttore di gara è fra i protagonisti del primo tempo, non tanto per la conduzione di partita, quanto per le volte che deve intervenire per sedare principi di risse e ammonire sia da una parte che dall’altra. Alla fine del primo tempo finiscono sul suo taccuino in cinque: Martin e Vaccaro per il Palermo, Cerone, Dionisi e Gatto per il Savoia. Tatticamente la partita è bloccata e i due allenatori sin dall’avvio provano a cambiare qualcosa. Pergolizzi che di solito tiene i suoi due esterni offensivi in posizione opposta rispetto al piede forte, schiera il mancino Ficarrotta a sinistra e Felici a destra per provare ad allargare la retroguardia campana. Il Savoia, sceso in campo con il 3-5-2, dopo la penetrazione di Ricciardo e un’altra giocata simile dopo una combinazione fra Ficarrotta e Felici, passa al 4-4-2 con il centrocampo a rombo in modo da avere più copertura.

Nel secondo tempo la trama della partita è la stessa. Il nervosismo accompagna le giocate delle due formazioni. Il Savoia lascia negli spogliatoi Scalzone, uno dei più nervosi, e al suo posto schiera Diakite. Proprio il neoentrato in avvio si fa trovare pronto alla deviazione di testa con il pallone che termina di poco fuori. Pergolizzi fa rifiatare Kraja e al suo posto, al ventesimo, inserisce Langella. Il nervosismo, unito a una gestione discutibile della partita da parte dell’arbitro, è il filo conduttore della partita. Ne fale spese Ficarrotta che al ventiseiesimo si fa espellere: in una palla contesa il giocatore palermitano entra in scivolata insieme all’avversario che rischia poi di calpestarlo, i due entrano in contatto e per l’arbitro è rosso. Alla mezzora il Savoia capitalizza la superiorità numerica, proprio Diakite, ben servizio in verticale entra in area dalla sinistra e in diagonale mette il pallone sul palo lontano della porta difesa da Pelagotti. Pergolizzi prova a correre ai ripari e ridisegna la squadra inserendo Lucera per Vaccaro, per la regola degli under sempre in campo il portiere Fallani per Pelagotti, Santana per Felici e poi anche Ambro per Doda. Il Savoia esagera un po’ con le scene, fa innervosire i giocatori di casa e riesce a guadagnare minuti preziosi.

Nei sei minuti di recupero il Palermo si getta in avanti, ma lascia spazio al contropiede del Savoia che ha due occasioni per raddoppiare: una con Diakite con un miracolo di Fallani a dirgli di no, e l’altra con Osuji che incredibilmente sbaglia a tu per tu con il portiere rosanero. Finisce 1-0 per il Savoia che si conferma bestia nera del Palermo.

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