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Palermo, parla Sagramola: «Niente soldi? Una fesseria»

Le dichiarazioni dell’amministratore delegato rosanero all’indomani della fine del mercato estivo

L’amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della società in cui ha parlato della sessione di calciomercato che si è conclusa ieri.

Di seguito le sue dichiarazioni:

«Nessuno vuole tradire la fiducia di nessuno. Tutti sappiamo con chiarezza qual è l’obiettivo di questa stagione ma soprattutto l’obiettivo di questa società. I sacrifici fatti, checché se ne dica, sono importanti specie in un momento difficile come quello che sta vivendo l’intero paese e chi fa impresa. L’impresa Palermo fa i conti con una contrazione di ricavi e con difficoltà enormi, nonostante questo l’attuale proprietà ha mantenuto gli impegni di spesa presi diciotto mesi fa quando c’era un altro mondo –ha ammesso-. La società ha fatto tanto, quello che ha ritenuto opportuno fare, nel costruire una squadra da subito competitiva, esperta ma non vecchia, che possa essere, nel caso non dovessimo riuscirci quest’anno, una solida e valida base per tentare l’assalto alla Serie B nel prossimo anno in coerenza anche con il contratto biennale fatto all’allenatore. Non so quale calciomercato si aspettasse la gente, abbiamo preso undici nuovi giocatori».

Rinaldo Sagramola ha anche parlato delle spese e del budget del Palermo per il calciomercato:

«Le spese sono state in linea con il budget già presentato all’amministrazione lo scorso anno. Si era immaginato di destinare una somma importante in termini gestionali, poi uno o paga gli stipendi o compra i giocatori, si parla di costo allargato ovvero la somma di quanto acquisti il calciatore e dello stipendio che riconosci. Era stata destinata una cifra significativa per la costruzione di questa squadra, circa sei milioni di euro solo destinati per la costruzione della squadra ed è l’importo che è stato investito. Non è assolutamente poco in considerazione di quelli che sono gli impegni di questa categoria, sono in linea con le spese fatte lo scorso anno dalle squadre che hanno lottato per vincere il campionato».

La società è stata accusata anche di non avere forza economica, Rinaldo Sagramola ha così risposto:

«Non ci sono soldi? Una grande fesseria, quelli che avevamo fissato sono stati spesi nonostante i disagi di una stagione fortemente segnata dal punto di vista dei ricavi, molto minori di quelli attesi per gli effetti della pandemia. Oggi di fatto abbiamo zero alla casella incassi dei botteghini e nonostante tutto sono stati mantenuti gli impegni».

Diverse le critiche dei tifosi del Palermo in merito al calciomercato, di seguito le dichiarazioni di Sagramola in merito:

«Dietro le critiche c’è lo sport preferito dagli italiani ovvero la dietrologia. Non è una novità né una caratteristica originale o esclusiva di Palermo, ho girato professionalmente l’Italia e ho trovato le stesse situazioni più o meno ovunque vale a dire una tifoseria con pregiudizi e gente arrabbiata. Mi dispiace che tra chi deve fare da intermediario della comunicazione dalla società alla gente c’è chi spesso secondo me non fa bene il suo lavoro. Visto che nessuno si fa scrupoli di giudicare e darci dei cretini a noi che non sappiamo organizzare amichevoli anche io posso permettermi di giudicare gli altri visto che ne conosco molti su tutti i livelli».

L’amministratore delegato ha rivolto alcune critiche anche alla stampa:

«Mi trovo con personaggi che scrivono senza interlocuzione e contraddittorio anche su importanti quotidiani e che non chiamano da tre mesi e non vedono allenamenti da tre mesi, questo trasferisce informazioni sbagliate e distorte che probabilmente contribuiscono anche ad alimentare qualche perplessità –ha dichiarato-. L’esperienza mi insegna che tanto quello che conterà saranno soltanto i risultati e solo quelli potranno tacitare i detrattori di oggi. C’è la serenità di aver fatto con onestà intellettuale quello che ritenevamo giusto fare, non abbiamo fatto nulla per ingraziarci la folla e non abbiamo sparato mortaretti ma abbiamo preso i giocatori giusti privilegiando chi ha dato risposte entusiastiche piuttosto del nome ad effetto per accontentare la piazza».

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