Cinque gol incassati nelle ultime due partite aprono scenari preoccupanti: troppe disattenzioni così gli avversari restano “liberi”
Allarme rosso. Il Palermo incassa cinque gol in due partite e si scopre fragilissimo in fase difensiva. Se, fino alla gara con il Monopoli i problemi sembravano venire solo ed esclusivamente dall’attacco, a tratti “sterile”, nelle ultime due gare i rosanero hanno concesso tanto, troppo agli avversari di turno.
Le prime avvisaglie si erano avute contro la Viterbese, squadra che aveva messo a segno 7 gol in tutto il campionato e che è stata capace di realizzarne tre al Palermo in una sola partita. Se il primo gol dei laziali era stato fortuito, gli altri due, invece, erano figli degli errori e delle disattenzioni. Però, tutti erano convinti che la “lavata di capo” di Boscaglia avrebbe sortito gli effetti sperati. Ed invece anche a Foggia errori e disattenzioni. E se, poi, l’attacco non va a segno, la sconfitta è servita su un piatto d’argento.
Con il 4-2-3-1, il modulo scelto da Boscaglia per questo campionato al Palermo, è fondamentale che i tre trequartisti tornino a dar manforte quantomeno a centrocampo, dove gli avversari spesso prendono il sopravvento. Ed invece, con il centrocampo che non riesce a bloccare le avanzate degli avversari ed i difensori che consentono ai rivali di fare ciò che vogliono con il pallone, come nel caso del 2-0 del Foggia, le magre figure sono dietro l’angolo.
Cosa occorre al Palermo è facile da intuire: grinta e determinazione e “fame”. Trasformare questi concetti in qualcosa di pratico, però, è più complesso ed è proprio in questo che deve consistere, adesso, il lavoro di Boscaglia. E’ arrivato a Palermo essendo il “top player” della squadra e nel momento di difficoltà deve intervenire per indirizzare di nuovo la squadra sulla retta via.