In passato giocatore rosanero, l’attuale tecnico degli aquilotti ha annunciato: ‘Niente sconti, faremo la nostra partita”

Tornato sulla panchina della Cavese lo scorso dicembre, Sasà Campilongo è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida contro il Palermo, sua ex squadra,  in programma sabato 9 gennaio alle 14:30 .

PALERMO DECIMO, LUPERINI NON CI STA: «DOBBIAMO DARE DI PIU’»

Di seguito le sue dichiarazioni in merito al suo passato rosanero:

«Io ho dei ricordi bellissimi di Palermo dove ho ancora tanti amici. Grande città e grandi tifoserie. Il Palermo ha iniziato con il 4-2-3-1 che gli ha dato alcuni problemi all’inizio. Squadra che ha due torri forti come Lucca e Saraniti che di testa sono fortissimi. Ha una catena di attaccanti esterni che nell’uno contro uno ti fanno male come Rauti, Floriano. Bisogna arginare il loro gioco sulle fasce dove sono molto bravi. In trasferta ha avuto qualche problema».

Su Cavese-Palermo, la sfida valida per la 18a giornata di Serie C, Sasà Campilongo ha così dichiarato:

«Gli episodi faranno la partita. Andando in vantaggio per noi sarebbe facile fare ripartenze che possono mettere in difficoltà il Palermo. I rosa sono una squadra composta da giocatori importanti che hanno fatto anche la B. Noi dobbiamo fare la nostra partita fatta di agonismo, cattiveria, ma principalmente di attenzione. Se guardiamo i dati della Cavese, abbiamo subito tanti gol su calcio piazzato ed è su questo che dobbiamo lavorare».

Due indisponibili nelle file campane:

«De Rosi, che ha una microfrattura. Esposito ha avuto una rottura del setto nasale. Aspettiamo anche l’esito dei tamponi, ma alla fine credo che metteremo su una bella squadretta in campo».

Il tecnico della Cavese ha poi parlato di mercato:

«Facciamo questa grande prestazione con il Palermo e dalla prossima settimana sicuramente arriveranno gli innesti. Ho trovato una squadra un po’ a terra dal punto di vista psicologico e che ha perso diverse partite in casa. Modulo? Stiamo lavorando per le soluzioni. Lavoriamo per portare più uomini possibili nell’area degli avversari».