Le parole del capitano rosanero al termine del match pareggiato contro il Teramo 1-1 al “Renzo Barbera”
Schierato nel secondo tempo quando la sfida era ferma sul risultato poi confermato al fischio finale (1-1), il capitano del Palermo Mario Alberto Santana ha parlato in conferenza stampa del match contro il Teramo.
Di seguito le sue dichiarazioni:
«Abbiamo regalato i primi venticinque minuti e loro comunque hanno trovato il gol. Poi credo che giocare nel Palermo non è facile per nessuno: quando sono arrivato qui da giovane ho avuto le mie difficoltà. Giocare qui è bellissimo ma devi essere pronto per gestire le difficoltà. Ci sono tanti giovani e dobbiamo essere bravi noi per farli stare più tranquilli in campo e non essere frenati dalle paure».
In merito al ruolo ricoperto contro il Teramo, l’attaccante del Palermo Mario Alberto Santana ha così commentato:
«Ho giocato da mezz’ala e devo aiutare di più Lucca. Sto bene e nel tempo che giocherò darò una mano alla squadra».
Sulla responsabilità:
«Mi prendo anche un po’ di responsabilità visto che sono il capitano e se il messaggio non è arrivato mi prendo qualche colpa. Farò sì che ogni cosa che faccio arrivi a tutti quanti anche nei pochi minuti in cui giocherò. Questo è quello che dobbiamo fare tutti».
PALERMO, BOSCAGLIA: “MI PRENDO LA RESPONSABILITA”’
Santana ha anche commentato l’atteggiamento avuto dalla squadra:
«Rispetto alla partita di andata siamo una squadra diversa. Nel calcio di oggi non puoi regalare venticinque minuti, siamo riusciti a riprenderla e la cosa più importante è che l’atteggiamento che ci è stato chiesto è venuto fuori, le partite in Serie C si ottengono così».
Il capitano rosanero ha così parlato del contributo che può dare a questa squadra:
«Sono rimasto qui perché significa che sto bene e posso giocare non per aiutare soltanto il gruppo. Mi sento ancora calciatore, mi sento vivo e ho tanta fame e voglia: cercherò di mettere in difficoltà l’allenatore e le possibilità che mi sta dando dimostra che il mio lavoro durante la settimana sia buono».