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Palermo, Lancini: “Io più forte di altri, ma Corini aveva altre idee. Con Baldini avrei giocato 40 partite”

Il difensore appena svincolato parla del suo rapporto con la piazza, gli allenatori che ha avuto e il suo percorso in rosanero. “Merito di Castagnini e Sagramola se la squadra è arrivata dove è oggi”

“Già da gennaio sapevo che sarei andato via. Di fatto non mi è stata data l’opportunità di esprimere le mie qualità”. Così l’ormai ex difensore del Palermo Edoardo Lancini ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com ha parlato della sua esperienza in rosanero senza risparmiarsi alcune entrate in takle.

“Venivo da un periodo in cui era appena nato mio figlio – ha detto Lancini – con la Reggiana mi ero fatto male alla schiena e non ho recuperato bene. Volevo a tutti i costi giocare e poi non è andata bene una partita però capita a tutti. Detto questo io sono felice dei miei anni a Palermo e di quello che abbiamo fatto. Durante il mercato di gennaio già volevo andar via ma non c’erano situazioni adatte e non volevo andar via senza un progetto concreto”.

Lancini dice di avere provato a giocarsi le sue carte, ma non è riuscito a fare breccia nelle gerarchie di Corini. “Lui mi ha sempre chiarito la sua posizione – ha sottolineato Lancini – Mi sono sempre sentito più forte degli altri ma l’allenatore aveva altre idee tecniche, non potevo farci niente. La fortuna di tanti giocatori la fanno gli allenatori. Se uno sa giocare a calcio il livello più o meno è quello, poi la fiducia per un calciatore è tutto e quello fa la differenza”.

Per Lancini se fosse rimasto Silvio Baldini avrebbe giocato molto di più. “Sono rimasto a Palermo perché c’era Baldini – ha detto il difensore – Di fatto con mister Baldini ero più imprescindibile io di Marconi, in tante partite è stato messo più in discussione lui di me. Con Baldini potevo giocare anche 40 partite in Serie B. Il suo arrivo ci ha portato a compiere qualcosa di incredibile. Abbiamo fatto un miracolo ma nel calcio ci si dimentica in fretta e il tempo corre veloce. La gente non ha cancellato quello che abbiamo fatto ma forse lo hanno accantonato. Abbiamo fatto qualcosa di impensabile perché non eravamo i più forti ma con la coesione e la compattezza siamo arrivati in fondo. Baldini è stata una persona fondamentale, anche a livello umano. Ti da 100 in campo e anche umanamente. Per il calcio di oggi è troppo schietto e sincero e spesso non viene compreso”.

Lancini, che ha parlato anche delle sue emozioni (“Sono sempre stato troppo sensibile e le emozioni che ho provato al Barbera non so se le proverò ancora”) e del suo futuro (“Non so ancora niente, mi piacerebbe giocare in B, ma ho fatto 3 partite e a 28-29 anni non è facile. Sono umile, tornerei anche in C ma devo giocare”), ha espresso parole d’elogio per Rinaldo Sagramola e Renzo Castagnini. “Tante volte non sono stati citati – le parole di Lancini – e spesso sono sati criticati, ma sono stati fondamentali per portare la squadra dove è oggi. Hanno portato giocatori importanti a Palermo anche quando non c’erano le risorse economiche che ci sono adesso”.

LEGGI QUI L’INTERVISTA COMPLETA

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