Intervistato dal podcast “Cronache di Spogliatoio”, l’ex tecnico del Palermo Walter Zenga ha ripercorso il suo passato a tinte rosanero. Era la stagione 2009/10, quella iniziata con propositi di scudetto e finita (a novembre) con un esonero, uno dei tanti dell’era Zamparini.
“Sono arrivato a Palermo e avevo Miccoli, Cavani, Pastore, Simplicio, Bresciano, Balzaretti, Cassani, Kjaer, Nocerino. Quella era una squadra che non poteva arrivare ottava. C’era anche Liverani, sarebbe rientrato a metà campionato. Dovevo giocare il preliminare di Coppa Italia il 15 agosto perché il Palermo era arrivato ottavo ed erano tutti contenti. Io pensavo che questa squadra non doveva fare il preliminare, ma dovesse stare più in alto. Poi quando subentrò Delio Rossi li portò in Europa e poi in finale di Coppa Italia, ma perché la squadra c’era”.
E sui portieri, Zenga ha aggiunto: “A Palermo ho lanciato Sirigu, così come a Venezia ho lanciato Vicario. Con loro ho sempre usato una frase. Loro vivevano per il calcio e non usavano il calcio per vivere. Sembra una frase fatta, ma in realtà è una frase reale. Se guardi la carriera di Sirigu e di Vicario, all’inizio hanno fatto fatica entrambi a proporsi e a diventare titolari. La costanza e la continuità che ci hanno messo li hanno portati a grandi livelli”.
