Un fiume in piena. Paolo Di Nunno contro tutti, prima e dopo la sfida col Palermo. Il patron del Lecco prima dell’inizio del match ha preso il microfono dello speaker e ha parlato ai tifosi. E quando sono cominciati a piovere fischi su di lui si è scagliato contro gli ultras blucelesti, dicendo loro di meritare la terza categoria.
Nel dopo gara il resto delle dichiarazioni shock: “Il risultato è ingiusto, abbiamo preso un gol con un tiro – ha detto intervista da ilovepalermocalcio.com – . Mi aspettavo un gran Palermo, ma i rosanero non hanno dominato. La reazione della mia squadra c’è stata, ma senza fare gol siamo destinati a retrocedere. I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D”.
E ancora: “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro. Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”.
Sulla polemica pre-gara con i tifosi del Lecco, ha aggiunto: “Il mio gesto nasce dal fatto che sono stanco di pagare ammende per certi comportamenti. Le mie erano parole solo per sensibilizzare il pubblico a tenere una condotta corretta. Invece sono stato aggredito e sono dovuto uscire scortato. Poi dopo ho ricevuto le scuse di chi mi ha aggredito, ma questo conta poco. Sarò del Lecco fino a fine anno, poi andrò via”.