La sfida è vincere tutti. Noi fare la nostra parte, cercheremo di coinvolgere quante più gente possibile: io guardo oltre, sogno. Immagino che a dicembre, per la Madonna, ci possa essere una Favorita piena con 30 mila spettatori, sarebbe un evento storico per una partita di Serie D. Mi auguro che da qui all’8 dicembre sia noi che l’Acireale le vinciamo tutte perché devono essere due squadre siciliane davanti a tutte. Poi vinca il migliore“. Lo ha detto il presidente del Palermo Dario Mirri a proposito del cammino che stanno tenendo i rosanero e l’Acireale in vista dello scontro diretto che si disputerà i primi di dicembre. Mirri ha parlato ai microfoni di Radio Time nel corso di una serata evento organizzata con gli sponsor rosanero.

Mentre venivo qui – ha detto poi Mirri – mi sono fermato a parlare con Ricciardo e Sforzini, con i nostri due bomber, gli ho detto che stanno scrivendo, oltre alla loro storia personale, quella della quinta città d’Italia. Sono dei ragazzi bravi e per bene: sono nel momento storico migliore, nel posto giusto al momento giusto. Inoltre, gli ho raccontato quanto può essere importante per loro e la città quello che possono realizzare qui a Palermo. Sono pazzo di Palermo e del Palermo: la mia famiglia ha sempre sostenuto la città a livello imprenditoriale. Lo zio Renzo aveva un’azienda che produceva latte e la sua famiglia produceva olio, ed è ancora così. Ho realizzato il sogno di una vita e ora voglio rendere concreto il desiderio di tutti: ossia un Palermo che possa vincere. In questo senso assicuro il mio massimo impegno perché il tifoso Mirri sia sostenuto da un bravo presidente Mirri che voglia far diventare il Palermo la migliore società“.

A proposito della famiglia Barbera, c’è un rammarico che Mirri porta con sè. Gli sarebbe piaciuto lavorare con Ferruccio Barbera.“Ferruccio aveva una visione che molti altri non vedevano – dice Mirri – Aveva una capacità di relazione e di marketing che oggi ci mancano. In questo momento avere lui accanto a noi sarebbe stata un’opportunità straordinaria per Palermo e il Palermo. Abbiamo il figlio, Lorenzino, che ci aiuta e ci sostiene con delle idee: ci confrontiamo e le sue idee diventano strumento di comunicazione”.