Il centrocampista quest’anno non sta riuscendo a ripetere le prestazioni convincenti dello scorso anno, quando ha ben figurato in serie B
Da valore aggiunto a oggetto non identificato. E’ l’incredibile parabola, almeno fino a questo momento, di Gregorio Luperini. Grande protagonista lo scorso anno con il Trapani in B, ottenendo una salvezza sul campo poi sfuggita per la penalizzazione inflitta a causa del ritardo nel pagamento di una mensilità degli stipendi, a calciatore che non riesce a fornire il suo apporto nel Palermo.
Analizzando, però, le prestazioni del centrocampista toscano, oltre al Covid che sicuramente ne ha influenzato la stagione, occorre soffermarsi su altri aspetti. A cominciare da quello tattico. Quest’anno Roberto Boscaglia ha scelto come modulo per il suo Palermo il 4-2-3-1 o, da ormai svariate giornate, il 4-3-3. Lo stesso modulo utilizzato da Francesco Baldini lo scorso anno al Trapani nella prima parte di stagione, quella nella quale Luperini non riusciva ad esprimersi al meglio.
Poi, in casa Trapani, arrivò l’esonero dell’allenatore toscano e l’arrivo di Fabrizio Castori, con il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 e con Luperini che diventò fondamentale e determinante anche in fase realizzativa da mezzala, giocando al fianco del regista, ma essendo coperto dall’esterno sulla fascia. Al Palermo, quest’anno, invece è ritornato come rendimento alla prima fase di Trapani, ed anche i risultati in campo sembra lo stiano dimostrando.