La squadra giocherà tutto il campionato di B per volere del regime fascista con i colori della città e il simbolo del partito sul petto. Il pari all’esordio firmato da Andreini e Torti
Prima di campionato il 12 settembre del 1937 per il Palermo che in Serie B ospita l’Alessandria. La squadra, che da due anni ha cambiato la denominazione sociale da Palermo Football Club in Associazione Calcio Palermo per imposizione del regime fascista, è costretta sempre dal regime a cambiare anche i colori sociali passando dal rosanero al giallorosso. Sul petto compare lo stemma della città e il simbolo del partito fascista.
Si gioca allo stadio Littorio fresco di intitolazione, il 27 giugno del 1937, a Michele Marrone, ex calciatore del Palermo e ufficiale dei Bersaglieri deceduto durante la guerra civile spagnola per le ferite riportate nella battaglia di Guadalajara. L’allenatore del Palermo è l’ungherese Arpad Hajos e il presidente è Paolo Di Pietra.
Passano per primi in vantaggio i palermitani grazie a un calcio di rigore trasformato da Sandro Andreini al 25′, risponde l’Alessandria al 40′ con Luigi Torti che pareggia i conti. Il risultato non cambierà più.
Quella squadra chiuderà il campionato al settimo posto con 15 vittorie, 5 pareggi e 12 sconfitte, 46 gol realizzati e 43 subiti.