“Sicuramente c’è rammarico perchè dopo lo shock iniziale avevamo pareggiato subito ed eravamo riusciti a raddrizzare la situazione facendo il tipo di partita che dovevamo fare. Poi l’espulsione ha cambiato la partita”. Lo ha detto l’allenatore del Palermo Eugenio Corini dopo la sconfitta per 4-2 subita a Brescia dopo essere riusciti a rimontare il vantaggio iniziale dei padroni di casa.
Per il tecnico a cambiare l’inerzia sono stati gli episodi. “Il gol di Paghera incredibile da fuori area – ha detto Corini – ha permesso al Brescia di prendere fiducia. Dovevamo tenere duro e andare negli spogliatoi in parità e invece abbiamo preso prima il 3-2 e poi il 4-2 e tutto quello che era già complicato è diventato più difficile. Negli spogliatoi ci siamo detti delle cose, ho detto cose, e quello che volevo vedere l’ho visto: c’è una dignità nella sconfitta”.
A proposito della lotta promozione tutto per il Palermo diventa più complicato. “Le ultime due sconfitte – ha sottolineato Corini – ci complicano il percorso, ci respingono dalle zone alte. Eravamo riusciti a riaccendere l’entusiamo e invece siamo in un momento complicato. Adesso pensiamo al Lecco per ricreare le premesse e la possibilità di rimetterci in sesto e ripartire”.
A chi gli chiede della mancanza di equilibrio fra gol fatti e subiti, con il Palermo che ha fra i migliori attacchi del campionato, ma contemporaneamente ha una delle peggiori difese, Corini ha risposto che “un certo equilibrio lo stavamo trovando – le sue parole – i gol li abbiamo sempre fatti. Prima di queste ultime tre partite eravamo la settima o l’ottava difesa del campionato, avevamo registrato delle cose, difendevamo bene, poi dal primo tempo di Cremona in cui sembrava che potessimo fare qualcosa di importante abbiamo rimescolato tutto. Il calcio è strano, particolare e sui risultati concorrono tante cose. Mancano 10 partite, possiamo e dobbiamo migliorare come reravamo già riusciti a fare rientrando nelle zone di alta classifica”.