Il presidente della formazione palermiana ospite ieri al convegno dal titolo “Palermo: tra diritto sportivo, Figc e rinascita” che si è tenuto nell’aula magna della facoltà cittadina
“La città si sta riappropriando del Palermo, di ciò che gli apparteneva: allo stadio ci si va per amore e non per assistere a una partita di serie A o per vedere giocare Ronaldo”. Lo ha detto il presidente del Palermo, Dario Mirri, nel corso del convegno dal titolo “Palermo: tra diritto sportivo, Figc e rinascita”, che si è svolto nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza. Le parole del presidente del Palermo sono state raccolte dai colleghi di PalermoToday. L’incontro è stato organizzato dall’associazione studentesca Foro di giurisprudenza.
“Il Palermo – ha aggiunto Mirri – è un bambino che ha visto la luce del sole per la prima volta da pochissimo tempo e, come tutti i bambini, sta lentamente imparando a camminare. Sostenetelo quando cadrà, aiutatelo a crescere, siate sempre al suo fianco, non abbandonatelo mai. Siamo tutti una grande famiglia, questa squadra per voi deve essere come un figlio, ci appartiene, vi appartiene e sarà sempre così”.
A proposito del suo Palermo, Mirri ribadisce ancora una volta che la sua carica da presidente non potrà durare in eterno. “Non sono legato alla poltrona – ha sottolienato il presidente del Palermo – se non quella della gradinata che occupo da abbonato. Sono pronto a lasciare, ma se mai un giorno dovessi optare per questa scelta sappiate che lo farò nel massimo rispetto della città. L’amore e la passione sono i sentimenti che mi spingono ogni giorno a fare tutto quello che ho fatto. Penso che il calcio sia comunità, aggregazione e devo dire che per me è anche una religione”.