“Bugia”, ex attaccante rosanero della prima metà degli anni Ottanta, compie oggi 65 anni: ecco un brano di una sua intervista inedita, mai pubblicata, realizzata 7 anni fa
(Nella foto di copertina: Montesano negli spogliatoi del Barbera in occasione dell’amichevole per la rinascita del club nel 2019. Con Montesano da destra Pasquale Borsellino, Salvatore Vullo e Franco Sampino)
Gianpaolo Montesano, massese di Aulla classe 1958, è stato un’ala funambolica e temuta dai terzini di turno. Giocò nel Palermo dal 1979 al 1984 mettendo insieme 170 presenze e 21 gol. Oggi è un pensionato che dopo la carriera da calciatore ha lavorato per tanti anni ancora nel settore a livello giovanile in Lombardia, prima di aprire un’edicola-tabaccheria con la moglie Giovanna sul Lago Maggiore. Nel 2016, Fabio Ornano della redazione di Calciocasteddu realizzò un’intervista esclusiva con Montesano rimasta inedita fino a oggi: ecco la parte relativa all’esperienza palermitana.
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“A Palermo trascorsi 5 anni indimenticabili, tra soddisfazioni e delusioni – racconta Gianpaolo Montesano – La piazza rosanero, per un giocatore, è il massimo. Il fatto che tuttora venga ancora ricordato dai tifosi mi fa un effetto straordinario. Il presidente Renzo Barbera mi aveva preso sotto la sua ala protettrice, un uomo d’altri tempi e che amava i suoi giocatori come dei figli. Aveva una grande dote: l’umiltà. Sempre disponibile con tutti. Quando un tifoso in cerca d’aiuto gli si poneva di fronte, contribuiva sempre con il sorriso. Mi invitava spesso al ristorante La Staffa e mantenne la tradizione anche durante i suoi ultimi giorni di vita. Il mio grande rammarico è quello di non aver potuto assistere alle sue esequie: spero mi abbia perdonato, da lassù. Sono tornato poi anni dopo a Palermo in qualità di commentatore, quando la squadra militava in B”.
(Intervista realizzata il 13 gennaio 2016)
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