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Il Palermo cerca i gol di Ricciardo nel derby con il Messina

L’attaccante è a secco da due partite, lo stesso lasso di tempo in cui la squadra non è riuscita a fare nemmeno un gol. Contro il Corigliano, quando firmò una doppietta, le ultime reti festeggiate

Il Palermo cerca il gol di Giovanni Ricciardo per ricominciare a correre. E Ricciardo cerca la rete numero 100 in carriera per tornare a festeggiare una rete. Anche se per alcune statistiche il prossimo sarebbe il gol numero 102. E poco importa se l’avversario di turno per il messinese cresciuto a Ficarra sarà quell’Acr Messina che ha provato insieme all’Fc Messina a ingaggiare la punta questa estate prima dell’interessamento del Palermo. I rosanero non segnano da due partite e hanno bisogno che il loro capocannoniere, con otto gol in undici partite giocate di campionato su dodici giornate, ritrovi la via della rete. Ricciardo non esulta per un gol da troppo tempo: era il 3 novembre e al festival del gol con cui il Palermo ha battuto il Corigliano per 6-0 ha partecipato anche lui con una doppietta.

Quella è stata anche l’ultima partita in cui i rosanero hanno centrato i tre punti e segnato almeno un gol prima degli attuali centottanta minuti di digiuno. Sarà per questo che nel derby contro il Messina, quello vero come dicono i tifosi, l’attenzione è tutta per Ricciardo: il bomber contro le due squadre della sua città non ha praticamente mai giocato. L’unico precedente è la partita contro l’Fc Messina decisa da una punizione di Ficarrotta. Contro l’Acr per Ricciardo sarà la prima volta e l’attaccante spera anche di trovare il primo gol contro la squadra della sua città. Ma non chiedetegli se assapora il gusto di una vendetta contro quel Messina che quando militava in Serie A, sotto la proprietà Franza, non esercitò mai l’opzione per il riscatto sul suo cartellino aprendogli le porte del calcio professionistico. Lui risponderà che sì, forse poteva meritare una carriera migliore, ma alla fine è orgoglioso di quello che ha fatto.

Strano il destino dei calciatori, il messinese Ricciardo che più di una decina di anni fa veniva paragonato al messinese simbolo Christian Riganò, che oggi deve aiutare il Palermo a battere il Messina. Un paragone che risale ai tempi in cui il bomber rosanero aveva vent’anni e giocava titolare nell’Igea Virtus in Serie C2, chiudendo la stagione con 7 gol e 32 presenze. Rispetto a Riganò Ricciardo è più longilineo, ma il modo in cui protegge la palla e mette il fisico nei contrasti non ha nulla da invidiare al bomber di Lipari che lui stesso ammirava da giocatore insieme ad altri attaccanti di peso come Riccardo Zampagna, anche lui con un passato da bomber nel Messina come Riganò, e Dario Hubner.

La storia del suo arrivo a Palermo ormai è arcinota, ma ricordarla nella settimana che condurrà alla partita contro il Messina ha un effetto diverso. Già, perché questa estate il suo cartellino se lo sono conteso i due Messina, Acr e Fc, e qualcuno lo ha anche fotografato a luglio con i dirigenti dell’Fc Messina mentre ascoltava le proposte del club. Appena c’è stata la possibilità del Palermo, però, Ricciardo non ha sentito ragioni, ha chiesto ai suoi due agenti Angelo Rea e Maurizio Casilli di farlo diventare un nuovo giocatore rosanero. “Quando si vociferava del possibile fallimento del Palermo – ha detto Ricciardo in un’intervista al sito ufficiale del Palermo – per noi che siamo siciliani era una notizia triste, ma subito ho pensato che io potevo essere l’uomo giusto per giocare in questa squadra”.

E così si è rivelato l’uomo giusto anche per Rinaldo Sagramola e Renzo Castagnini che come referenza hanno visto i 20 gol e la promozione della stagione scorsa firmata Ricciardo per il Cesena, la terza in bacheca per il giocatore negli ultimi quattro anni dopo Siracusa e Sicula Leonzio.

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