Sta attirando molte attenzioni, Jacopo Segre. E non potrebbe essere altrimenti, visti i numeri: 7 gol in questa stagione, 6 nelle ultime 9 giornate. Nessun centrocampista in B ha fatto così bene, nessun giocatore in Europa ha segnato tanto di testa: “Ho buoni tempi d’inserimento e mi sento forte nel colpo di testa – ha raccontato Segre -. Sin da bambino ho sviluppato una forte autostima nei miei mezzi e spesso me la ritrovo anche in campo. Chiaramente la qualità dei miei compagni e dei palloni che arrivano in area incide molto”.
Segre sogna di tornare in A con la maglia del Palermo. Il suo segreto? Passione e abnegazione. Il modello? Il suo amico Vicario: “Ho giocato anche in Serie A e vi posso garantire che ciò che fa la differenza tra le categorie è la testa. Prendete l’esempio del mio amico Vicario. Siamo stati compagni a Venezia, in B, ma io ero sicuro che prima o poi sarebbe decollato. Dovreste vedere i suoi allenamenti personali in palestra: mostruosi. È davvero un professionista esemplare, ci sentiamo spesso ed è fonte d’ispirazione per me”.
A Palermo Segre ha travato l’ambiente ideale per ripartire, dopo l’addio al Toro, la sua squadra fin da bambino. E qualche mese fa, tra una seduta d’allenamento e un’altra, si è pure laureato in Scienze Motorie: “Mi sono tolto una grande soddisfazione. Ho seguito il consiglio dei miei genitori e ho svolto con entusiasmo tutto il corso di laurea. Ho studiato cose inerenti al mio percorso da calciatore e soprattutto mi è servito per staccare la spina dal continuo pensiero legato al calcio. Il prossimo step sarà qualcosa legato alla nutrizione o al marketing, due ambiti che mi incuriosiscono molto”.